Così la chiamano, così è :-)
Rio, che quando ci arrivi la settimana di carnevale l'aereoporto è stracolmo, sei partito mentre a Milano iniziava a nevicare e sbarchi a 40 gradi...
Rio, che i soldi si chiamano Reais, sembrano le banconote del monopoli e sembra sempre di spendere meno... che le monetine sono di mille tipi diversi, e i soldi di carta si impregnano di umidità e si stropicciano nelle tasche...
Rio, che la spiaggia si chiama Copacabana ma anche Ipanema, Leme, e tanti altri nomi che non riesco a ricordare ma ci so arrivare col bus... e ci si va con un buon filtro solar e la inseparabile canga :-)
Rio che sembra una stella marina che si sdraia su una baia tonda formando tante falci di luna di sabbia...
Rio, che a cerveja è Antarctica :-) 2 por 5 reais
Rio che pare una mano che pesca in un secchio di smeraldi, una città che abbraccia una foresta vergine e un mare verde...
Rio, dove le donne nere sono tonde e con curve voluttuose, e hanno una pelle così bella che viene voglia di morderla :-) E dove anche il belvedere maschile non manca... ahahah
Rio, dove gli autobus si muovono su linee indecrifrabili, si paga quando sali e ti chiedi tutto il viaggio se mai scenderai sano e salvo vista la guida sportiva :-D
Rio, che a febbraio ad ogni angolo c'è un "bloco", dove trovi gente vestita in modo bizzarro con tanta voglia di festeggiare, e caldo, e cibo economico, e gente che suona, e sambaaaaa
Rio, dove le bancarelle per strada vendono il cibo degli dei: l'hot dog brasiliano... e non ridete... che il riso abbonda sulla bocca degli sciocchi... ahahaha!!
Rio, dove per pranzo vai al Rodizio e spendendo quattro soldi mangi da non alzarti più dalla sedia (e neanche ne avresti bisogno, visto che continuano a portarti carne al tavolo finchè collassi...)! Il rodizio di pizza è altrettanto notevole, ma decisamente surreale visto quel che ti vedi portare...:-)
A proposito: Rio, dove il nome italiano di una pizzeria non ti deve ingannare :-DDD
Rio, dove il quartiere migliore è sicuramente LAPA!!!!!!!! Vero Ian??
Rio, che la Bovisa sinceramente fa molta più paura la sera...:-) Quanti luoghi comuni sfatati...
Rio, dove ho assaggiato frutti mai visti prima, e ho sentito il vero sapore di tutta una serie di frutta che in Italia arriva minuscola, costosa e acerba... specialmente la Maracuja! (MARACUJA, non Marijuana, ok?? ahah)
Rio, dove persino nella spiaggia più inculata e lontana dalla civiltà giunge a salvarti dalla calura l'omino delle bibite fresche, col suo cesto di polistirolo, ghiaccio e lattine al seguito!
Rio, dove la famiglia più affettuosa abita a Niteroi, in una casa col portone di legno e tanti ventilatori :-) (e mille frigoriferi!)
Non sono riuscita a dire tutto quel che ho vissuto li, come credo nessuna foto riuscirà a descrivere per bene quel che ho visto. Ma qualcosina si può comunque vedere QUI :-)
lunedì 22 febbraio 2010
domenica 21 febbraio 2010
Leaving (Milan) is never easy
E' difficile trovarsi a dover riassumere 10 giorni di vita così intensi e così diversi dal "solito". Ci proverò, anche se la voglia di fare e vedere e spegnere il PC è fortissima, e sto facendo davvero uno sforzo, ma credo che in futuro apprezzerò il fatto di aver documentato in questo diario informatico quello che in assoluto si sta dimostrando il più grande viaggio della vita... almeno quella vissuta fin'ora!
(vi scrivo comodamente seduta nella grande mansarda della casa di Alessandra, la mia "ospitante" di Curitiba. E' in questa città che lavorerò i prossimi 4 mesi e da questo tavolo che scriverò la maggiorparte dei prossimi racconti... un posticino molto molto intrigante. Sono una donna fortunata!)
Io e il mio compagno di viaggio Mr. PIGcardo (hihihi) siamo arrivati in perfetto orario a Malpensa il fatidico giorno della partenza, 10 febbraio... nel frattempo, nelle poche ore precedenti all'arrivo di Marco a Milano, ero riuscita a vedere laurearsi la mia sorellina secchioncella che si è portata anche a casa un 110 e lode, con tanto di vestito da statua della libertà e brocca di molto-rhum-e-meno-cola!
Insomma, una partenza "al volo", la strada migliore per l'aereoporto suggerita da Bru e i saluti in aereoporto, tutto da manuale... beh, non proprio tutto!!!
Ore 18: check-in.
Ore 19: puntualissimi al gate...
Ore 20: la gente è già tutta in fila.
Ore 21: la gente non demorde con la fila ma supponiamo ci sia un ritardo.
Ore 22: ritardo ufficializzato, con manutenzione che finirà all'una di notte!! Andiamo a mangiare qualcosa in uno scrauso self-service
Ore 23: Agnese scopre di avere una collezione di MP3 chiamata "Disco Party" (in realtà per un errore tipografico il nome è "Dico Party", il che la rende molto più interessante...)
Ore 24: la gente inizia a scocciarsi, "Dico Party" impazza sull'ipod di Anny
Ore 01: la gente si affolla al banco di imbarco. Facce attonite del personale di terra che non sa un cazzo di quel che succede.
Ore 02: Agnese prova tutte le posizioni del kamasutra del dormiente d'aereoporto per riuscire a dormire sui seggiolini della sala d'attesa... Marco si trastulla come sempre con l'iPhone e si chiede perchè non è tornato a casa a dormire...
Ore 03: la gente rumoreggia parecchio. Una specie di travone biondo dice cose a caso in italiano maccheronico e una mamma paulista giustamente incazzata, con tanto di neonato al collo, si esibisce in uno sclero di primo livello con abbondante uso della misteriosa parola "caralho".
Ore 04: volo cancellato. Agnese tira giù parolacce a gogo, Marco assiste disperato allo sclero della gente. Ci mandano in albergo!! Oh lord.
Ore 05: simpatica gita per l'amena e congelata orribile campagna del varesotto...
Ore 06: finalmente ci svacchiamo su un materasso vero, sempre chiedendoci cosa sarà di noi
...
Ore 09: sveglia (con contorno di parolacce, vista la durata del riposo)
Ore 10: dopo aver mangiato tutto il possibile al buffet, il popolo dei migranti riparte in autobus per le delizione campagne varesotte
Ore 11: nuovamente check-in
Ore 12: nuovamente gates... un po' più incarogniti
Ore 13: ora prevista del volo. la gente rassegnata si addormenta ovunque...
Ore 14: inizia l'imbarco in perfetto ritardo
Ore 15: SI PARTE!!!!!!
Devo dire che il viaggio non è stato male, è divertente fare i viaggi intercontinentali: mangi tutto il tempo (ahah), vedi film, ascolti musica, dormi... cerco che però viaggiare 13 ore di giorno è una vera rottura. Ma alla fine ce l'abbiamo fatta, persino ad ottenere (a costo nuovamente di una notte in albergo a Sao Paulo) un cambio di coincidenza per Rio (la meta brasiliana più ambita della settimana e dell'anno aggiungerei, visto il carnevale...). La terra carioca ci ha finalmente spalancato le sue festosissime porte :-)
Cosa avrei dovuto pensare dopo un viaggio così? Ero indecisa tra il credere che fossero tutti segni di sventura (vedi il bordello per ottenere il visto che alla fine NON ho avuto...) o l'ostacolo da superare per godere ancora di più di una esperienza super. La risposta? Io pian piano la sto scoprendo... e voi la troverete nelle prossime puntate!
So solo che la mia prima boccata d'aria brasiliana, fuori dall'aereoporto di Sao Paulo, mi è proprio rimasta impressa. Un mix di umidità, profumo di piante e di città, completamente diverso da qualsiasi cosa "annusata" fin'ora. Mi è piaciuto :-)
Per adesso... boa noite (che si legge: boa noiCI)
(vi scrivo comodamente seduta nella grande mansarda della casa di Alessandra, la mia "ospitante" di Curitiba. E' in questa città che lavorerò i prossimi 4 mesi e da questo tavolo che scriverò la maggiorparte dei prossimi racconti... un posticino molto molto intrigante. Sono una donna fortunata!)
Io e il mio compagno di viaggio Mr. PIGcardo (hihihi) siamo arrivati in perfetto orario a Malpensa il fatidico giorno della partenza, 10 febbraio... nel frattempo, nelle poche ore precedenti all'arrivo di Marco a Milano, ero riuscita a vedere laurearsi la mia sorellina secchioncella che si è portata anche a casa un 110 e lode, con tanto di vestito da statua della libertà e brocca di molto-rhum-e-meno-cola!
Insomma, una partenza "al volo", la strada migliore per l'aereoporto suggerita da Bru e i saluti in aereoporto, tutto da manuale... beh, non proprio tutto!!!
Ore 18: check-in.
Ore 19: puntualissimi al gate...
Ore 20: la gente è già tutta in fila.
Ore 21: la gente non demorde con la fila ma supponiamo ci sia un ritardo.
Ore 22: ritardo ufficializzato, con manutenzione che finirà all'una di notte!! Andiamo a mangiare qualcosa in uno scrauso self-service
Ore 23: Agnese scopre di avere una collezione di MP3 chiamata "Disco Party" (in realtà per un errore tipografico il nome è "Dico Party", il che la rende molto più interessante...)
Ore 24: la gente inizia a scocciarsi, "Dico Party" impazza sull'ipod di Anny
Ore 01: la gente si affolla al banco di imbarco. Facce attonite del personale di terra che non sa un cazzo di quel che succede.
Ore 02: Agnese prova tutte le posizioni del kamasutra del dormiente d'aereoporto per riuscire a dormire sui seggiolini della sala d'attesa... Marco si trastulla come sempre con l'iPhone e si chiede perchè non è tornato a casa a dormire...
Ore 03: la gente rumoreggia parecchio. Una specie di travone biondo dice cose a caso in italiano maccheronico e una mamma paulista giustamente incazzata, con tanto di neonato al collo, si esibisce in uno sclero di primo livello con abbondante uso della misteriosa parola "caralho".
Ore 04: volo cancellato. Agnese tira giù parolacce a gogo, Marco assiste disperato allo sclero della gente. Ci mandano in albergo!! Oh lord.
Ore 05: simpatica gita per l'amena e congelata orribile campagna del varesotto...
Ore 06: finalmente ci svacchiamo su un materasso vero, sempre chiedendoci cosa sarà di noi
...
Ore 09: sveglia (con contorno di parolacce, vista la durata del riposo)
Ore 10: dopo aver mangiato tutto il possibile al buffet, il popolo dei migranti riparte in autobus per le delizione campagne varesotte
Ore 11: nuovamente check-in
Ore 12: nuovamente gates... un po' più incarogniti
Ore 13: ora prevista del volo. la gente rassegnata si addormenta ovunque...
Ore 14: inizia l'imbarco in perfetto ritardo
Ore 15: SI PARTE!!!!!!
Devo dire che il viaggio non è stato male, è divertente fare i viaggi intercontinentali: mangi tutto il tempo (ahah), vedi film, ascolti musica, dormi... cerco che però viaggiare 13 ore di giorno è una vera rottura. Ma alla fine ce l'abbiamo fatta, persino ad ottenere (a costo nuovamente di una notte in albergo a Sao Paulo) un cambio di coincidenza per Rio (la meta brasiliana più ambita della settimana e dell'anno aggiungerei, visto il carnevale...). La terra carioca ci ha finalmente spalancato le sue festosissime porte :-)
Cosa avrei dovuto pensare dopo un viaggio così? Ero indecisa tra il credere che fossero tutti segni di sventura (vedi il bordello per ottenere il visto che alla fine NON ho avuto...) o l'ostacolo da superare per godere ancora di più di una esperienza super. La risposta? Io pian piano la sto scoprendo... e voi la troverete nelle prossime puntate!
So solo che la mia prima boccata d'aria brasiliana, fuori dall'aereoporto di Sao Paulo, mi è proprio rimasta impressa. Un mix di umidità, profumo di piante e di città, completamente diverso da qualsiasi cosa "annusata" fin'ora. Mi è piaciuto :-)
Per adesso... boa noite (che si legge: boa noiCI)
Scene amene in aereoporto a Sao Paulo. L'ennesima coda (sia io che Marco ora quando vediamo quei divisori a fascia per incanalare le code a serpente iniziamo a diventare verdi e ruggire...). Non so bene come ma riesco a sorridere lo stesso dopo mille ore di veglia e attesa, perchè il mio cellulare prende una rete che si chiama "Oi". Come essere felici con poco :-D
sabato 6 febbraio 2010
La mia follia e il viaggio
Questo è l'inizio del mio nuovo blog, dedicato alla mia nuova avventura: il Brasile, la nuova terra che mi appresto a vivere... partenza tra pochissimi giorni. Questi ultimi giorni italiani mi hanno riservato tante sorprese, e quindi non ho avuto molto tempo da dedicare a questo nuovo spazio, ma vorrei cominciare così, con uno stralcio di una folle opera letteraria, che dà anche il titolo a questo diario di bordo.
Erasmo da Rotterdam, "Elogio della Follia"
"...
In primo luogo osservate con quanta previdenza la natura, madre e artefice del genere umano, ebbe cura di spargere dappertutto un pizzico di follia.
Se, infatti, secondo la definizione stoica, la saggezza consiste solo nel farsi guidare dalla ragione, mentre, al contrario, la follia consiste nel farsi trascinare dalle passioni, perché la vita umana non fosse del tutto improntata a malinconica severità, Giove infuse nell'uomo molta più passione che ragione: press'a poco nella proporzione di mezz'oncia ad un asse.
Relegò inoltre la ragione in un angolino della testa lasciando il resto del corpo ai turbamenti delle passioni. Quindi, alla sola ragione contrappose due specie di violentissimi tiranni: l'ira, che occupa la rocca del petto e il cuore stesso che è la fonte della vita, e la concupiscenza che estende il suo dominio fino al basso ventre. Quanto valga la ragione contro queste due agguerrite avversarie ce lo dice a sufficienza la condotta abituale degli uomini: la ragione può solo protestare, e lo fa fino a perderci la voce, enunciando i princìpi morali; ma quelle, rivoltandosi alla loro regina, la subissano di grida odiose, finché lei, prostrata, cede spontaneamente dichiarandosi vinta.
..."
Mi arrendo alla follia con fiducia, non chiedo, non progetto, vivo :-)
Erasmo da Rotterdam, "Elogio della Follia"
"...
In primo luogo osservate con quanta previdenza la natura, madre e artefice del genere umano, ebbe cura di spargere dappertutto un pizzico di follia.
Se, infatti, secondo la definizione stoica, la saggezza consiste solo nel farsi guidare dalla ragione, mentre, al contrario, la follia consiste nel farsi trascinare dalle passioni, perché la vita umana non fosse del tutto improntata a malinconica severità, Giove infuse nell'uomo molta più passione che ragione: press'a poco nella proporzione di mezz'oncia ad un asse.
Relegò inoltre la ragione in un angolino della testa lasciando il resto del corpo ai turbamenti delle passioni. Quindi, alla sola ragione contrappose due specie di violentissimi tiranni: l'ira, che occupa la rocca del petto e il cuore stesso che è la fonte della vita, e la concupiscenza che estende il suo dominio fino al basso ventre. Quanto valga la ragione contro queste due agguerrite avversarie ce lo dice a sufficienza la condotta abituale degli uomini: la ragione può solo protestare, e lo fa fino a perderci la voce, enunciando i princìpi morali; ma quelle, rivoltandosi alla loro regina, la subissano di grida odiose, finché lei, prostrata, cede spontaneamente dichiarandosi vinta.
..."
Mi arrendo alla follia con fiducia, non chiedo, non progetto, vivo :-)
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